Il Premio internazionale di Solidarietà Alpina quest’anno vuole riconoscere il valore e l’amore per la montagna di un intero popolo, quello tibetano. La cerimonia di assegnazione è stata anticipata a giugno per avere la possibilità di assegnare l’ambito riconoscimento nelle mani del capo religioso e politico del Tibet oggi in esilio, sua santità il Dalai Lama, in rappresentanza di tutta la sua comunità. In questo modo è stato premiato anche il padre, politico e spirituale, del popolo che vive sul “tetto del mondo”. La Targa d’argento acquista un maggior valore di solidarietà con la gente che vive sulle montagne più alte del mondo e che da oltre cinquant’anni si vede negato il diritto fondamentale alla propria libertà, identità e cultura.
L’incomparabile scenario delle Dolomiti di Brenta ha fatto da sfondo alla cerimonia che ha visto coinvolta l’intera valle. Ad accogliere Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, nella piazza centrale di Pinzolo, c’era una grande folla: tutti i sindaci della valle con i gonfaloni dei Comuni, le associazioni di volontariato, i vigili del fuoco, il coro Presanella di Pinzolo, gli scout, i bambini delle scuola materna, coloratissimi e con decine di disegni sventolanti, e, naturalmente, gli uomini del Soccorso alpino. Al suo arrivo il Dalai Lama è stato accolto da un lungo applauso, mentre i bambini di Pinzolo gli hanno consegnato dei doni e un mazzetto di stelle alpine.
“Grazie a tutti – ha detto tra l’altro Tenzin Gyatso dopo aver ricevuto il Premio di solidarietà alpina dalle mani di Angiolino Binelli, presidente del comitato organizzatore – grazie di avermi atteso sotto questo sole cocente, grazie di questo importante premio che non è per me ma che io ritiro a nome di sei milioni di tibetani. Vengo da un Paese lontano, abbiamo culture diverse, ma ci siamo capiti subito con un sorriso. Perché tutti gli esseri umani sono la stessa cosa e tolleranza, simpatia reciproca sono le armi da usare perché la mente sia calma. Ovunque io vada io parlo e parlerò sempre di amore, comprensione e tolleranza. Voi mi avete dato il premio, io non ho nulla da darvi in cambio se non questo”.
Il 13 giugno 2001 Angiolino Binelli, Fabrizia Caola, direttore dell’Apt di Pinzolo, e una piccola delegazione del comitato organizzatore si sono recati in Vaticano per portare al Papa una targa in oro e argento in occasione del trentennale della manifestazione. Sul manufatto celebrativo erano rappresentati il gruppo del Brenta, le cascate del Nardis e lo stesso Giovanni Paolo II.