Non solo un Premio alla solidarietà….Una Targa d’argento “omaggio alla cultura”.
La Targa d’Argento – Premio Internazionale di Solidarietà Alpina, è stata consegnata, nella 44ª edizione tenutasi il 19 settembre a Pinzolo, al polacco Apoloniusz Rajwa, formatore di generazioni di soccorritori sulle montagne del suo Paese e di quanti operano nelle grotte con studi di grande spessore scientifico, tecnico e metodologico. Per la quarantaquattresima volta Pinzolo è stato, per una giornata, il luogo di incontro non solo di chi mette a rischio la propria vita sulle montagne di tutto il mondo per salvare quella degli altri, ma anche di quanti si dedicano, oltre che alla pratica, allo studio e alla ricerca per rendere più efficiente e meno pericoloso il loro operare. Tutte persone di grande coraggio e altruismo che, senza il premio inventato da Angiolino Binelli, rimarrebbero nel completo anonimato.
Angiolino Binelli ha consegnato ad Apoloniusz Rajwa, un “giovane” di 81 anni come lui – entrambi sono nati nel 1934 – la Targa d’argento con la seguente motivazione: uomo di vasta cultura, studioso e amante della montagna, una vita dedicata alla scienza e alla ricerca nel campo della speleologia “per aver contribuito con le sue profonde conoscenze e la sua attività didattica alla formazione dei volontari del soccorso alpino specializzati in interventi dentro le grotte”.
In lui il Comitato del premio ha inteso riconoscere sia l’importanza di quanti operano in questo settore sia la valenza delle sue ricerche e la disponibilità a tradurle in iniziative concrete a favore del prossimo. Fondamentalmente è un uomo di scuola, con alle spalle un curriculum di grande spessore, fatto di studi, di insegnamento, di esperimenti e di esplorazioni.
E proprio a scuola, nel tradizionale incontro del premiato con gli alunni dei plessi scolastici di Pinzolo e di Caderzone, sono emerse la statura e la personalità di un uomo straordinario, di grandi conoscenze, ma anche di una modestia e di una capacità di comunicare e di rapportarsi con i ragazzi veramente esemplari, di stimolo anche per gli insegnanti.
La pianista Costanza Maestranzi ha accompagnato con musiche polacche la serata di benvenuto, animata con canti e danze da un applauditissimo gruppo folk in costume, a cura dell’Associazione Polacchi in Trentino, convenuti a Pinzolo a omaggiare il loro compatriota.
Oltremodo suggestiva, come sempre del resto, e partecipata a livello emotivo la cerimonia della consegna della Targa d’argento nella sala consiliare del municipio, introdotta dal Coro Presanella e seguita dagli interventi delle personalità, a cominciare dal saluto del sindaco Michele Cereghini. Poche parole le sue, sobrie ed efficaci, da montanaro qual è: “Più si sale, più ampi diventano i nostri orizzonti e maggiori si fanno le responsabilità di chi riesce a vedere più lontano…”, il richiamo al ruolo di Pinzolo nel campo del soccorso alpino, i complimenti col premiato e con gli organizzatori. Quindi le parole accorate di Angiolino: “volete bene alla montagna, a quanti la vivono e a quanti dedicano il meglio di se stessi per aiutare chi si trova in difficoltà!”, l’abbraccio e la consegna della Targa ad Apoloniusz, i ringraziamenti di quest’ultimo, commosso ed “onorato di essere stato scelto a ricevere un premio così prestigioso, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, di entrare a far parte di un albo dove figurano uomini eccezionali”. E’ toccata poi all’ambasciatrice polacca Marta Zielinska-Sliwka , salita appositamente da Roma, esprimere al Comitato la soddisfazione del suo Paese, che ha avuto ben tre premiati, per le scelte fatte e ringraziare Apoloniusz per i suoi meriti. Riconoscimenti al valore dell’iniziativa, espressioni di compiacimento ed esortazioni a continuare lungo il percorso tracciato da Angiolino hanno caratterizzato gli altri discorsi: Baldracco per il Soccorso Alpino nazionale, Tonina per la PAT, per la Sat la vicepresidente Maria Carla Failo, De Battaglia per il Festival della montagna, Masè per l’Apt, Failoni per la Comunità delle Giudicarie.
In conclusione Angiolino ha consegnato le medaglie d’oro alla memoria al giovane figlio di Alberto Bonafede, accompagnato dal nonno, e ai famigliari di Aldo Giustina caduti insieme in una missione di soccorso sul Monte Pelmo. Cerimonia toccante, preceduta dalla lettura di una lettera scritta dai genitori del dott. Fabrizio Spaziani, pure lui caduto durante un’operazione di soccorso, dove confessano di ritrovare a Pinzolo ogni anno il proprio figlio e l’ambiente che tanto amava.
A proseguire un signorile momento conviviale all’Hotel Olympic dove gli intervenuti hanno ringraziato i membri del Comitato ed in particolare Fabrizia Caola, punto di riferimento per tutta l’organizzazione.