La solidarietà in montagna, caratteristica della gente che vive in un ambiente avaro di risorse, ma ricco di umanità, non ha confini, abbraccia tutto il pianeta. Lo testimonia in maniera concreta il Premio Internazionale della Solidarietà alpina, giunto ormai alla sua 36ma edizione. Che, dopo aver assegnato la Targa d’argento a uomini di straordinaria, eroica generosità, protagonisti di soccorsi al limite dell’impossibile, ed appartenenti alle nazioni più diverse, dall’ Alaska alla Romania, ha scelto quest’annoYang Chun, un agente forestale della contea di Dali, situata nella provincia cinese dello Yunnan, ai confini con il Tibet. Lo ha deciso il Comitato presieduto dal cavalier Angiolino Binelli, anima ed ideatore del Premio, oltre che figura mitica del volontariato in montagna. L’onorificenza è stata consegnata con una solenne cerimonia a Pinzolo in municipio sabato 22 settembre, con la motivazione: “testimonianza viva che la solidarietà in montagna non conosce confini e parla un solo linguaggio, al di là di idiomi diversi e del colore della pelle”. Si è arrivati a lui grazie all’interessamento delle sorelle Eleonora e Veronica Campidelli di Pelugo, una delle quali abita a Pechino, persone che il Comitato del Premio ringrazia sentitamente per la disponibilità. Yang Chun, fra gli altri suoi interventi, è stato protagonista di un’impegnativa operazione di soccorso per recuperare l’italiano Piero Costa sulla montagna Cang nei pressi della cascata dei Sette Draghi. Ma ne ha anche organizzato il rientro a Shangai, dopo averlo assistito nella sua permanenza all’ospedale di Dali. Yang Chun è nato il 23 ottobre 1964 nella contea di Mindu (Yunnan) che confina con le regioni autonome del Tibet e del Guanxi, con le province del Sichuan e Guizhou, con il Vietnam, il Laos e la Birmania: una terra bellissima. Con un master in “Gestione dell’economia locale” fa parte della Guardia forestale della Contea di Dali, dove oggi ricopre il ruolo di capo del locale distretto. Ha fatto propri i valori della protezione ambientale, gestisce con ottimi risultati l’ufficio locale con grande impegno e generosità. Persona di natura mite e armoniosa adempie con scrupolo ai lavori di pattugliamento delle zone protette del distretto allo scopo di prestare soccorso agli uomini e di salvaguardare il patrimonio ambientale della flora e della fauna locale dagli attacchi illeciti: un degno esponente di quella solidarietà montana che avvicina gli uomini indipendentemente dalla razza, dalla nazionalità, dalla religione e dalla lingua.
Venerdì 21 ha incontrato, come da tradizione, con gli alunni delle scuole di Pinzolo e Caderzone del Centro comprensivo della Val Rendena, cui ha illustrato le sue esperienze rispondendo alle loro domande. Il programma di quest’anno prevedeva anche un concerto in onore del premiato e delle delegazioni partecipanti, nelle sale di Palazzo Bertelli a Caderzone.
Alla suggestiva cerimonia erano presenti numerose autorità civili, religiose e militari, delegazioni italiane e straniere e si è conclusa con il pranzo in onore del premiato.