Una vita dedicata alla montagna quella di Rudl Steinlechner, 76 anni di cui 60 passati su e giù per le Alpi. Il premio quest’anno varca per la prima volta i confini nazionali andando a Innsbruck, città natale di Rudl Steinlechner, Stoan per gli amici.
La passione per le scalate c’è da sempre. Per molti anni è stato portatore ed aspirante guida, incarichi che ha svolto sempre con passione. Grande conoscitore delle Alpi orientali ed occidentali, consegue il brevetto di guida alpina nel periodo precedente la seconda guerra mondiale e dal 1948 inizia la costituzione dell’Associazione delle guide alpine e del Corpo nazionale del soccorso alpino austriaco in qualità di capo istruttore e direttore dei corsi di formazione.
Steinlechner ha curato la formazione di oltre 500 guide alpine e di moltissimi maestri di sci del suo paese. Alcuni nomi famosi bastano a dare la dimensione dell’attività da lui svolta: tra i suoi allievi troviamo, ad esempio, Hermann Buhl, il grande protagonista della magica impresa sul Nanga Parbat, e Peter Haberler, salitore dell’Everest.
La sua grande forza fisica, ma soprattutto spirituale, lo ha aiutato a portare a termine grandi imprese, non ultima la vittoria sulla grave malattia che lo ha colpito e che lui ha saputo combattere con coraggio, risollevandosi e tornando tra gli amici e sulle montagne.